| Ecco la recensione del concerto dei Gem Boy, per tutti coloro che, per ragioni più o meno plausibili, se lo sono persi:
Arrivo davanti ai tendoni allestiti per l'eurofest intorno alle 22.30, e noto subito alcuni membri della Mi Mi Crew che attendevano di entrare (Spike Joe, Steve Easter e Sexy Conny); l'ingresso costa 7€, prezzo più che ragionevole considerando che il tendone attrezzato anche con tavoli per mangiare e bere era riscaldato. Entro alle 23 e dopo qualche decina di minuti di attesa a ritmo di rock'n'roll fanno il loro ingresso i Gem Boy. Il cantante (nonchè protagonista di quasi tutte le numerose gag), Carletto, esordisce scusandosi per il leggero ritardo affermando che "noi siamo come Lapo; ce la tiriamo un pò"; battuta non particolarmente stimolante per il pubblico triestino, che resta praticamente impassibile anche dopo le prime canzoni, tratte dal nuovo album "Ginecology" e quindi sconosciute ai più, e peraltro con un audio non ben calibrato che impediva la comprensione dei testi. La platea comincia ad animarsi solo quando Carletto incalza con "ho sentito un sondaggio che dice che le ragazze triestine hanno la figa più pelosa di'italia", e l'entusiasmo cresce man mano che il gruppo comincia a sfoderare alcuni dei suoi cavalli di battaglia, raccolti e suonati insieme in più "minimusical" in cui, tra divertenti sketch sul palco, si alternano canzoni come "Just my immagination", "La potenza è nulla senza il control", "Panda special", "Teorema", "Il grande prato", "Se non succhi non sale" e altre, unite da una immaginaria storia riguardante la madre del narratore. Con il passare del tempo, il gruppo appare sempre più simpatico e coinvolgente e finisce per conquistare anche i numerosi curiosi che ancora non li conoscevano; da ogni angolo si sentono persone sganasciarsi dalle risate. Particolarmente divertenti alcune gag inscenate con delle povere ragazze prese dal pubblico e sottoposte a ogni tipo di presa in giro dai membri del gruppo, ovviamente a sfondo sessuale (come tutta la serata, d'altronde..); il tema portante dei brani è infatti uno solo, quello formato da 4 letterine magiche.. a cui, vista la repulsione delle ragazze alle richieste di Carletto, cercano di trovare un'alternativa: "il culo è la figa del 2000" afferma il bassista, e comincia un elogio del famigerato antro anale che termina con un appassionato "miscione" tra il chitarrista e il bassista... Da qua la strada per il coinvolgimento generale è tutta in discesa: il pubblico ormai canta e si diverte, l'audio è a posto e i Gem Boy propongono i loro pezzi più conosciuti, tra cui alcuni capolavori dei precedenti cd come "Carlo e Licia" e "2 di picche"; le oltre due ore di show ininterrotto scivolano piacevolmente fino al momento tanto atteso di "Orgia Cartoon". Ma anche con il loro pezzo più conosciuto i Gem Boy non finiscono di stupire, perchè ogni tanto cambiano la canzone originale inserendo altre storpiature di sigle dei cartoni tra cui "Keys Me Licia" (chiavami Licia), "E' quasi magia Carlo", "Holly e Benji", "Sampei" e altre.. fino ad arrivare alla sigla tutta inventata di un improbabile robot italiano, Giambel V. Intorno alle 2 Carletto, dopo l'immancabile finta uscita, saluta il pubblico soddisfatto: guardandosi intorno l'atmosfera è incredibile, non c'è una persona nel tendone che non stia ridendo. In conclusione, uno spettacolo veramente divertente, sia per quelli che sanno tutte le parole a memoria (e vi assicuro che ce n'erano tanti!) sia per chi non è un cultore della musica volgare e demenziale, ma sa divertirsi in compagnia, per una serata diversa e spensierata.
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